Speciale TeleCanapa - “il verde dei verdoni”: come la Cannabis sta ri-cambiando il mondo
- Iacopo Grandi
- 15 mar
- Tempo di lettura: 5 min

Lo United States Dollar, USD o $ ( dollaro americano ) è dal 1792 la moneta ufficiale di un intero continente, più varie altre nazioni, e dalla seconda guerra mondiale è la valuta più utilizzata al mondo nelle transazioni internazionali.
Ci sono attualmente in circolazione circa 2.000.000.000 ( duemila miliardi ) di dollari in banconote sul nostro pianeta e, per qualche strano scherzo del destino, queste banconote sono composte, in buona parte, di una fibra a cui molte nazioni, per molti anni, a causa di attacchi psicologici, fisici ed economici, non hanno avuto o ancora non hanno accesso.
Questa è la fibra di Canapa.
La banconota statunitense è composta da una mescola di fibre di cotone e canapa.
Questo significa che ogni caveau di ogni banca che ospiti dollari nella propria cassaforte, ospita chili di quella canapa che il sistema finanziario si rifiuta di riconoscere come parte integrante dell’economia agricola e della cultura umana.
Da almeno 6000 anni la cannabis viene coltivata ed utilizzata in varie forme, soprattutto come fibra e cibo, ed ogni tot anni c’è una “potenza” o un “credo” che toglie il potere al popolo proibendogli di prodursi: cibo, vestiti e medicine.
Vengono promosse propagande che demonizzano il prodotto ed i suoi utilizzi fino a quando non vengono fatte leggi che ne proibiscono l’impiego, la produzione e la conoscenza, con il sequestro dei testi e la punizione di chi “sà”.
Al contadino viene sequestrato il prodotto del proprio lavoro, il medico viene espulso dall’“albo”, ed il “consumatore” viene multato ed arrestato.
Un ciclo che si è manifestato fino a pochi anni fa.
Ma un ciclo, gira, ed a partire dal 6 dicembre 2012, prima lo stato di Washington e subito dopo il Colorado, la Canapa ha cominciato ad uscire dai vicoli bui e malfamati dove era stata reclusa dai manovratori di Nixon, per entrare in pochi anni in negozi da shopping mall e vere e proprie boutiques.
Tutte quelle conoscenze su tutti gli impieghi della pianta di Canapa hanno fatto un rapido ritorno alla memoria collettiva e la possibilità di informazione immediata ha liberato tutti coloro che avessero cercato una via d’uscita, riportando al microscopio degli scienziati la molecola miracolosa.
Ed eccoci qua a fare i conti con questa esplosione culturale ed economica che fa annusare profumi di ritrovato benessere ed una cultura per uno stile di vita sano e naturale.
Ovviamente non parliamo della cultura della cannabis, che promuove l’autoproduzione se non il kilometro 0, l’utilizzo responsabile, e lo sfruttamento totale del potenziale di questa pianta, ma dei soldi che ne stanno spingendo il nuovo “Drago Verde”.
Come sappiamo, ad ora i sistemi bancari internazionali non vogliono avere legami diretti al commercio della cannabis, soprattutto ricreativa, eppure nel mondo si stanno sviluppando sistemi economici alternativi, come ad esempio il BRICS, che si muoveranno su una piattaforma tutta loro, con regole nuove mirate al progresso ed alla crescita economica.
Ed ecco che per il vecchio sistema bancario internazionale arriva il jolly da giocare:
- “Sei stati americani riportano nuovi record mensili di vendite di marijuana”
- “Generati quasi $9.000.000.000 ( 9 miliardi ) in tasse relative alla cannabis negli Stati Uniti dal 2021”
- “Ohio: la marijuana ricreativa raggiunge i 76.000.000$ di fatturato in 2 mesi dall’apertura del mercato”
e un mese dopo:
- “Rivenditori in Ohio vendono prodotti a base di marijuana ricreativa per un valore di oltre 131 milioni di dollari dal lancio sul mercato”
Addirittura qualcuno ha fatto i conti per il Pakistan:
“Lì umani tutti: potenziale da 5.000.000.000 ( 5 miliardi )
- “Il mercato della cannabis medica in Germania raggiungerà i 420.000.000€ ( ;) ) entro il 2024”
Così, tirate le somme:
- “Le banche genereranno oltre 2.000.000.000$ ( 2 miliardi ) in profitti dal pagamento degli interessi dell’industria della marijuana entro il 2035”
Ora si che le parole di President Trump fanno tornare i conti.
Sembrerebbe quasi che l’industria della cannabis potrebbe essere commercialmente influente…
Siamo passati dai milioni investiti nella guerra alla droga ai milioni investiti nella ricerca della droga migliore.
Secondo la mia modestissima opinione questo “mostro verde” che stanno creando, che sputa fumo e corre incontrollato, in preda ad una frenesia economica, senza “buon senso”, rischia di divorarsi ciò che di buono è stato fatto in anni recenti.
Tutti questi verdoni causano un male atroce alla cultura cannabica, che viene a sua volta inglobata e corrotta.
Cannabinoidi sintetici, concentrazioni di cannabinoidi specifici sempre più elevate ed esagerate manipolazioni genetiche stanno disseminando i problemi che ci troveremo a risolvere domani.
Eppure, con una semplice legislazione, che andasse a normalizzare l’utilizzo della pianta come risorsa in campo medico, viene stimato che in un continente da circa 350 milioni di persone, gli USA, il sistema sanitario potrebbe risparmiare circa 29 miliardi all’anno.
E parlando di canapa, se ci segui, sicuramente saprai quanti altri benefici conseguirebbero da un impiego libero e totale, con un ovvia applicazione di leggi secondo il “buon senso”.
Visto che ultimamente questo è diventato un mantra, vorremmo spiegare cosa si intende per buon senso da parte nostra, un punto di vista informato ma con un personale interesse nel settore:
- dovrebbe essere normalizzata nei settori tessile ed edilizio, come ogni altra risorsa di settore;
- si dovrebbe poterne studiarne l’impiego come combustibile e materiale semi-plastico, come ogni altra risorsa di settore;
- totale libertà per i medici di prescriverla dove e se applicabile, come ogni altra risorsa di settore;
- nel mercato regolato, la possibilità di farsi pubblicità in modo da poter presentare il prodotto, come ogni altra risorsa di settore;
- la stessa possibilità di autoproduzione di frutta e verdura, o almeno malto e luppolo, all’interno di un orto a scopo omeopatico e ricreativo;
Non ci definiamo esperti e non smetteremo mai di imparare, ma viviamo quotidianamente nel settore e ci siamo fatti un’idea di ciò che è la Cultura Cannabica, di come chi la vive vorrebbe poterla vivere liberamente senza dover incorrere in sguardi disgustati o estenuanti peripezie legali.
Insomma, dal piano degli hippie degli anni 60 di spargere “ pace e amore “ siamo arrivati a riempire le banche e le tasche delle industrie farmaceutiche ed istituti di “ricerca” che altro non fanno che “scoprire” l’acqua calda.
Eppure adesso più che mai abbiamo le risorse e l’assoluta necessità di sfruttare, con buon senso, questa risorsa totale, naturale ed economica, che fa parte integrante del nostro pianeta, della nostra storia e della nostra stessa sostanza, grazie ai recettori CB1 e CB2, perché non compiere quel “salto evolutivo” che ci permette di essere umani liberi ed in pace con il prossimo, in grado di autosostenersi senza dipendere da un sistema lento, bellicoso e basato sul disagio?
Per questo articolo è tutto. Il mio nome è Iacopo e ti ringrazio per essere arrivato fin qui, e se lo hai fatto ti chiederei di iscriverti, lasciare un like e seguire la pagina, per aiutarci a migliorare!
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