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Telecanapa Aprile 2025

Aggiornamento: 17 minuti fa

Ciao e ben venuto a TeleCanapa, dove ti terremo aggiornato con rassegne mensili di tutte le maggiori novità riguardanti la Cannabis nel mondo. In questa uscita:



  • Svizzera: quanto vale il mercato svizzero della cannabis? 580 milioni di motivi per legalizzarla.


  • Italia: fughe di cervelli, nascite in calo, Gesù e Mc Donald come esempio ed il CBD è una droga. Non è “Il Lercio”.


  • Europa: Olanda e Germania fanno a chi ce l'ha più verde, ma il cambio di governo crea incertezze.


  • Mondo e dintorni: i costi economici e morali della “war on drugs” dimostrano che NESSUNA guerra è giusta.


  • Scoop e gossip: non ci crederai, ma sai che dagli anni '90 qualcosa è cambiato nel mondo cannabis?


  • Studi, ricerche e medicina: più ampio lo studio, più evidente il risultato – cannabis: TERAPEUTICA per il trattamento dei tumori.




Prima di iniziare con la prima notizia però, vogliamo fare un ultimo squillo di trombe per il: Buds and Beats Festival del 31 maggio, a Zurigo.


In un mondo dove i confini ci separano, unisciti a noi in questo festival della canapa, dove migliaia di persone si incontreranno da tutto il mondo con questa passione e con l'idea di riportare questa pianta ad essere “normale” e di beneficio comune a chiunque scegliesse di farne uso.


Musica live, convegni a tema, i più grandi marchi del settore, ed ovviamente: noi, a trasmettere le novità, le immagini ed i dietro le quinte di questo “ritorno di fiamma” della filiera canapicola mondiale.


Ed andiamo subito a rivedere lo studio, che di fatto risale al 2022, secondo il quale in una comunità di meno di 9 milioni di persone, circa 750.000 spinelli verrebbero arsi quotidianamente.

Sempre secondo questo studio il mercato di cannabis in Svizzera si aggirava attorno ai 580 milioni ( 580.000.000 ) di Franchi, che se opportunamente tassati potrebbero tranquillamente finanziare la diffusione di informazioni, ricerche e piani di aiuto per chi ne avesse bisogno.


E stiamo parlando esclusivamente del mercato ricreativo.


Se ci segui da tempo, saprai che il nostro mantra è: fare le cose con buon senso, e questo includerebbe una regolamentazione che garantisse qualità, sostenibilità ma soprattutto l'autoproduzione.


Ci sono progetti che hanno dimostrato come un organizzazione efficiente possa portare grandi risultati, e nazioni che hanno dimostrato il valore sanitario e commerciale della pianta di canapa in tutte le sue forme, e l'unico freno alla sua legalizzazione sembra proprio essere il suo valore occulto sul mercato nero, del quale detentori non vogliono mollare la presa.


Tutte le regole di acquisto e consumo di alcolici potrebbero essere tranquillamente applicate: guida o lavoro sotto effetto, maggiore età, pubblicazione di informazioni ma anche possibilità di promuovere il prodotto, a pari merito.


Anche le regole di consumo del tabacco avrebbero un ruolo: consumo in spazi privati, adibiti o isolati, con un occhio di riguardo per i più giovani e chi non condivide la stessa necessità o opinione, in modo rispettoso.


Noi addirittura suggeriremmo di far avvicinare alla pianta per gradi, a fasce di età, con limiti di principio attivo dal 5% a 18 anni ed a salire con il tempo: se il prodotto ha effetti positivi si potrà approfondire l'esperienza, altrimenti l'approccio sarà stato “delicato” ed avrà dato modo di rendere l'esperienza se non piacevole, non negativa.


( mi ricordo la prima volta in un coffee shop ad Amsterdam...quasi, e qualche consiglio in più mi avrebbe “fatto meglio”...)


Ma c'è a chi va peggio, di fatto non troppo lontano da noi...anzi.


Perché in Italia sono quasi illegali anche la borsa e lo snack vegano della tua amica hippie.


Come si sa con la pianta di canapa si fa di tutto, inclusi tessuti e sementi per alimentazione, ricchissimi di omega 3, che però si sviluppano nelle infiorescenze di canapa.


E siccome un gruppo di dottori e medici espertissimi e senza alcun interesse personale ha concluso, dopo anni di studi e ricerche, che la pianta di cannabis è letale per l'uomo, avendo causato, solo nell'ultimo anno in Italia, ben: 18.000 morti, è stata resa illegale e stupefacente tutta la linea di produzione di infiorescenze ed oli a base di CBD.


(...-checks notes-...ma come quello è l'alcol? E i dati sui morti per cannabis?...-checks notes- ma come zero?! E chi ha votato per renderla illegale: i medici o i cittadini?...-checks notes-...ah...)


Beh, per fortuna i governi passano e magari la generazione del futuro, grazie ai risultati degli studi e della semplicità di divulgazione, avrà la possibilità di riportare il paese sulla giusta rotta (...- fuga dei cervelli - ...)


Beh, sicuramente la manovra del governo avrà riscontri economici positivi: hanno reso illegali migliaia di aziende, messo in cassa integrazione decine di migliaia di lavoratori e bloccato un business da almeno 2 miliardi, sicuramente avranno fatto i conti, ed infatti ecco Salvini ad elogiare un marchio promotore di qualità e salute, nonché il Made in Italy, che contribuisce con i suoi milioni all'economia nazionale: il McDonald!...E pensate che lo fa con ben: 164 milioni...


(non sono bravo in matematica, ma qualquadra sembra non cosare...)


E allora non ci resta che tornare ai vecchi santi, anzi: più in su!


E ci riferiamo direttamente al figlio del principale, grazie alla nuova perla dell'onorevolissimo Lollobrigida, sostenendo che: se le canne avessero fatto bene, Gesù avrebbe caricato bong per tutti, ed invece nada. (parafrasando).


(....)


In qualche modo però, questa devozione a Bacco non viene registrata in Paesi Bassi e barbarici, quali Olanda e Germania, dove appunto si va avanti con l'ascolto di un'opinione pubblica che chiede libertà di scelta, informazione e certificazione di qualità, nonché l'essenziale libertà di autoproduzione ed autosostentamento.


In Germania, nonostante il cambio di governo, il primo CSC che ha legalmente aperto le porte ai suoi iscritti, e sta sostenendo il fabbisogno dei pochi fortunati, è stato intervistato da Dolce Vita, comunicando dove sono arrivati e cosa si aspettino dal futuro.


Come si può leggere: gli iscritti sono 500, e la lista di attesa è già di 1600 richieste! Tutto il lavoro viene svolto su base volontaria, grazie all'expertise ed al tempo dei soci, con i costi che vengono affrontati con l'iscrizione, e l'attuale produzione è di 120 kg annui, non male per essere solo una banda di stonati!


Sono inoltre costi non irrisori, visto che la cifra d'investimento si aggira attorno i 250.000 euro tra documenti e requisiti di ambienti e materiali, che se moltiplicati per le oltre 300 richieste di CSC ancora in sospeso potrebbero già dare un duro colpo la mercato nero e creare 75.000.000 di PIL in un attimo.


E mentre i sàssoni riescono ad avviare i social club ma non i coffee shop, ecco che in Olanda si può, finalmente, comprare cannabis legale, legalmente, in negozi che tracciano la cannabis dal produttore, un'azienda selezionata dallo stato, al consumatore, ma che non garantisce la qualità e varietà che potrebbe offrire un social club o una sana concorrenza grazie ad un libero mercato regolamentato.


Già, perché in Olanda i coffee shop sono si autorizzati a vendere cannabis, ma la produzione in larga scala è proibita, quindi ognuno degli oltre 500 cannabis shops presenti nel paese si riforniva al mercato nero, senza alcun controllo su qualità o tasse pagate dal produttore: una pacchia per le mafie.


Ma dal 2019 ad ora sono già state implementate due fasi del progetto di legalizzazione e legislazione, che si concluderà con i risultati degli studi nel 2029.


C'è da dire che già in entrambi i paesi il fatto di poter coltivare liberamente a casa per il proprio sostentamento senza rischiare alcun penale è un enorme segno di civiltà, ma se si trovasse anche la giusta quadra per concedere a chiunque di approvvigionarsi nel modo più idoneo sarebbe fantastico.


Con il modello di club tedesco, dove 500 persone che contribuiscono con 500 euro a testa possono organizzarsi, collaborare e mettere in piedi un sistema di autoproduzione comunitario, con qualità e raffinazioni a gusto e decisione degli iscritti è estremamente allettante, e combinarlo con l'idea di club barcellonese, dove si è necessaria una iscrizione, ma all'interno trovi: scelta, qualità, comunità, ma soprattutto preziosissime informazioni su cosa, come e quando un prodotto è meglio di un altro, rende l'idea quasi utopica, ma chi lo sa, magari la Svizzera ci sorprenderà...


Ma come siamo arrivati a dover lottare così tanto per il diritto di scelta? Da dove è cominciato tutto?


Abbiamo deciso di separare questo articolo, in quanto argomento che richiedeva una lunghezza minima inappropriata al format. Guarda lo speciale dedicato alla war on drugs qui, sarai interrogato più tardi.


Cosa è cambiato, però, nella coltivazione della cannabis dagli anni 90 ad oggi?


Leggiamo da Dolce Vita:


Negli anni ’90, la coltivazione della cannabis era in gran parte illegale in tutto il mondo, costringendo i coltivatori ad operare in segreto. La produzione avveniva in luoghi nascosti, come scantinati, foreste o aree rurali remote, per sfuggire alle forze dell’ordine. Negli Stati Uniti e in Europa, la “War on Drugs”, di cui sai OVVIAMENTE TUTTO, era al culmine, con pene severe per il possesso e la coltivazione, spesso con lunghe condanne carcerarie.”


Socialmente, la cannabis era fortemente stigmatizzata e associata alla criminalità e ai movimenti di controcultura. La percezione della cannabis come droga pericolosa rendeva difficile per i coltivatori operare apertamente, mentre la società mainstream ne condannava l’uso.

Probabilmente solo i Paesi Bassi rappresentavano un rifugio per i coltivatori di cannabis a livello mondiale.”


(...)”


Prima le tecniche di coltivazione venivano tramandate informalmente, con poche informazioni affidabili disponibili. Esistevano piccoli gruppi sociali clandestini che condividevano conoscenze, ma l’educazione e la trasparenza erano estremamente limitate.

La coltivazione indoor utilizzava le lampade ad alogenuri metallici e al sodio ad alta pressione, che generavano un calore eccessivo e consumavano molta elettricità, la ventilazione era rudimentale e l’arricchimento di anidride carbonica era raro.”


Nel 2025, la coltivazione della cannabis è diventata una scienza agricola altamente avanzata. Si utilizzano sistemi idroponici e aeroponici automatizzati, monitoraggio tramite intelligenza artificiale (IA) e tracciamento con blockchain per ottimizzare e proteggere le coltivazioni.

L’illuminazione a LED ha sostituito le lampade HID, offrendo soluzioni efficienti dal punto di vista energetico, con spettro luminoso personalizzabile per migliorare la crescita delle piante. Le strutture di coltivazione indoor a clima controllato utilizzano l’IA per regolare temperatura, umidità e livelli di CO2, garantendo rese ottimali.”


La coltivazione outdoor è supportata da droni per la sorveglianza, sensori del suolo e sistemi di irrigazione di precisione. I metodi di controllo dei parassiti sono diventati più ecologici, con metodi di bio-controllo che sostituiscono i pesticidi chimici. Le tecniche di ingegneria genetica e l’uso di CRISPR consentono una personalizzazione precisa delle varietà, ottimizzando i profili di cannabinoidi e terpeni per scopi medicinali e ricreativi specifici.”


(...)”


Il sequenziamento genetico consente un controllo preciso dei profili di cannabinoidi, garantendo coerenza nei livelli di THC, CBD e cannabinoidi minori come CBG e CBN. Le varietà personalizzate vengono sviluppate per effetti specifici, sia per trattamenti medici (es. antinfiammatori, ansiolitici) sia per esperienze ricreative mirate.

La propagazione tramite coltura di tessuti ha sostituito in gran parte la clonazione tradizionale, riducendo il rischio di malattie e degrado genetico. I coltivatori possono ora ordinare varietà con profili terpenici esatti e effetti desiderati, in modo simile alla scelta di un vino pregiato basato su sapore e aroma.


( wow, te lo immagini se avessero investito prima in queste ricerche, quanti miliardi si sarebbero risparmiati e quante vite sarebbero state differenti? Va beh, ma sicuramente, da ora in avanti, ci si potrà assolutamente fidare di qualsiasi governo, sono sicuro che abbiano imparato...)


Ti invitiamo comunque a leggere l'articolo completo, di cui troverai il link in descrizione!


E siamo finalmente giunti alla nostra ultima notizia.


Eh si, perché è arrivato il risultato dello studio, della ricerca più comprensiva mai effettuata sui dati riportati sulla cannabis, e: si, è terapeutica per il trattamento dei tumori, oltre che palliativa come stimolatore dell'appetito, riduttore di nausea, ed antidolorifico.


Questi sono i risultati di una meta analisi di più di 10.000 studi combinati che hano riportato “un consenso specifico schiacciante.”


Il team di ricercatori ha analizzato precisamente 10.641 studi.


Quali sono state le conclusioni?


Se da un lato la ricerca scientifica conferma ampiamente l’uso terapeutico della cannabis per alleviare i sintomi correlati al cancro, dall’altro ne suggerisce anche il potenziale antitumorale.


Come infatti si legge dal comunicato stampa ufficiale, «per ogni studio che dimostra l’inefficacia della cannabis, ce ne sono altri tre che ne hanno dimostrato l’efficacia».


Addirittura, gli autori sostengono che il livello di consenso scientifico sulla cannabis compete, se non supera, quello dei farmaci approvati dalla FDA. Con un supporto di 31,38 superiore rispetto alla concorrenza”


La meta-analisi ha evidenziato anche alcuni effetti terapeutici chiave, tra cui: l’inibizione della proliferazione delle cellule cancerose, la riduzione delle metastasi (la diffusione del cancro), l’induzione dell’apoptosi (la morte naturale delle cellule tumorali), una potente azione antinfiammatoria; capacità che hanno portato i ricercatori ad affermare che: «La cannabis svolge un ruolo ben noto nella gestione dei sintomi correlati al cancro e potrebbe avere proprietà antitumorali dirette e indirette».”


( Ma visto che “tratta i tumori”, avranno considerato che potrebbe anche essere “preventiva”?

Va beh, questa notizia sarà sicuramente su tutti i giornali, e nelle scuole di farmacologia staranno prendendo appunti ed aggiustando i testi scolastici, no? ... Ah no?!)


Si conclude così questa edizione di TeleCanapa, la tua rassegna sulla cannabis nel mondo, per il mese appena trascorso.


Io sono Iacopo, ed è stato un piacere intrattenerti!


Grazie per essere arrivato fin qui, e se lo hai fatto ti chiederei di iscriverti, lasciare un like e seguire la pagina, per aiutarci a migliorare!


Se hai qualsiasi domanda, commento o critica, lasciala pure qui sotto: risponderemo il prima possibile!


Per tutti i link e le fonti per montare questo video puoi semplicemente guardare in fondo alla descrizione.


Seguici per ulteriori informazioni sul mondo cannabis.

 
 
 

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